LA PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE UMANA secondo la Scuola di Palo Alto: Paul Watzlawick, Janet Beavin, Don Jackson (1967)
PRAGMATICA: dal greco โpragmaโ, ossia โcosaโ, โfattoโ. In questo contesto indica la comunicazione intesa nel suo aspetto pratico, cioรจ le influenze della comunicazione โ nella fattispecie, della comunicazione interpersonale โ sul comportamento delle persone.
PREMESSA: LA TEORIA DEI SISTEMI. โ Un sistema si puรฒ definire come un insieme organico di elementi semplici in relazione tra loro.
Quali sono gli elementi della comunicazione interpersonale:
- lโemittente
- il ricevente
- il messaggio
- la relazione
- il contesto
- in che modo essi possano trovarsi in relazione (verbale, non verbale).
La comunicazione come un sistema?
Ogniqualvolta cominciamo una conversazione, ci poniamo in relazione con un altra persona, vi scambiamo delle informazioni e ne otteniamo delle reazioni. Questa interazione รจ da considerarsi un sistema, come un unicum composto di piรน elementi, un tutto integrato, costituito da parti, che danno luogo a un insieme diverso dalla somma delle medesime: esse sono, tra loro intrecciate, embricate, in modo tale che il funzionamento dell’intero sistema viene tenuto insieme dalle reciproche relazioni.
ogni elemento del sistema considerato, opera una serie di aggiustamenti in risposta alle perturbazioni esterne e simultaneamente un adattamento retroattivo, che forma un sistema permanente di adattamento apprendimento
Ora, lโinterazione non risponde a logiche lineari e prevedibili (una causa, un effetto sicuro), ma a meccanismi piรน complessi di causalitร circolare, nei quali causa ed effetto sono legati ricorsivamente e non รจ possibile stabilire dove vi sia l’inizio del processo se non in modo arbitrario, e per i quali condizioni di partenza simili possono avere conseguenze molto diverse, pertanto la prevedibilitร รจ solo ipotetica
2) al variare di uno di essi anche la totalitร del sistema ne viene modificata.
La comunicazione รจ unโesperienza usuale e continua di relazione con gli altri, tende quindi ad influenzare reciprocamente le persone in relazione. La comunicazione รจ un processo: โข Sistemico in quanto le persone coinvolte fanno parte di un sistema di influenzamento reciproco โข Pragmatico in quanto ciรฒ che conta sono gli effetti del comunicare, non le intenzioni, conta il messaggio che lโaltro recepisce, la risposta che si ottiene โข Strategico in quanto la persona che ha chiari obiettivi da raggiungere si dota di una strategia ben precisa. La migliore sistematizzazione dei processi di comunicazione in unโottica sistemica รจ quella proposta dai ricercatori del Mental Research Institute di Palo Alto, California. In unโopera divenuta celebre, Pragmatica della comunicazione umana. Paul Watzlawick definisce la comunicazione un โprocesso di scambio di informazioni e di influenzamento reciproco che avviene in un determinato contestoโ.
I CINQUE ASSIOMI DELLA SCUOLA DI PALO ALTO
โAssiomaโ = โprincipio essenzialeโ.
Con questo termine Watzlawick, Beavin e Jackson hanno indicato quelle proprietร semplici della comunicazione interpersonale, sarebbe a dire quelle caratteristiche che si riscontrano in generale nella vita di relazione tra gli esseri umani.
PERCHร ร UTILE CONOSCERE QUESTI CINQUE ASSIOMI? Perchรฉ aiutano a comprendere meglio le dinamiche che avvengono quando le persone comunicano tra loro, in modo da ottenere due importanti risultati:
1) formulare una comunicazione efficace;
2) evitare i fraintendimenti e le incongruenze.
PRIMO ASSIOMA: โNON SI PUร NON COMUNICAREโ.
Ogni nostra parola, ogni nostro gesto o azione, persino la posizione del nostro corpo, indicano sempre qualcosa, quindi sono essi stessi comunicazione. Infatti, ogni nostro comportamento รจ comunicazione. Anche quando non vogliamo comunicare, lo comunichiamo: con il silenzio, con lโinattivitร , con lโallontanamento. Questo assioma costituisce la base su cui si sviluppano tutti gli altri, essendo la condizione piรน generale in assoluto delle relazioni tra le persone.
SECONDO ASSIOMA: โOGNI COMUNICAZIONE HA UN ASPETTO DI CONTENUTO E UN ASPETTO DI RELAZIONE DI MODO CHE IL SECONDO CLASSIFICA IL PRIMO ED ร QUINDI METACOMUNICAZIONEโ.
Abbiamo visto che ogni comunicazione consiste essenzialmente nellโinvio di un messaggio da un emittente. Oltre al contenuto vero e proprio del messaggio, perรฒ, lโemittente manda anche dei โsotto-messaggiโ, dei โmetamessaggiโ (dal greco โmetaโ=oltre), ossia dei messaggi complementari, che caratterizzano la relazione tra lโemittente al ricevente, secondo il punto di vista dellโemittente.
Dunque, ogni comunicazione contiene un aspetto di contenuto, la โnotiziaโ, i โdatiโ e un aspetto di relazione che definisce i rapporti tra gli interlocutori; infatti definisce il modo in cui i dati vengono trasmessi e permette di capire come deve essere interpretato il messaggio (si tratta della metacomunicazione). Ad esempio, si puรฒ dire โBene!โ con lโintenzione di lodare qualcuno o con tono sarcastico per metterlo in ridicolo. (comunicare x a qualcuno che adoro, o che mi infastidisce)
Lโaspetto di contenuto รจ cosa si dice, lโaspetto di relazione รจ come lo si dice. Eโ quindi lโaspetto di relazione che chiarisce il significato del contenuto.
Quindi lโaspetto di relazione รจ ciรฒ che classifica lโaspetto di contenuto, cioรจ gli dร il significato generale; in altre parole, rappresenta il contesto della comunicazione, ma cosรฌ come viene percepito dallโemittente.
Pertanto esso va oltre il semplice contenuto; per questo si parla di metacomunicazione.
(Lโaspetto di contenuto รจ presente in quelle relazioni tendenzialmente โsaneโ in cui lโaspetto relazionale della comunicazione viene relegato in secondo piano. Nelle relazioni โnon saneโ si tende a lottare per definire la tipologia della relazione relegando in secondo piano il contenuto della comunicazione. (โlei non sa chi sono ioโ, โdovresti essereโฆโ, โmettiamo le cose in chiaro: ioโฆ, mentre tuโฆโ) –> In una relazione che funziona senza intoppi si privilegia il contenuto; in una che presenta problemi, i comunicanti sono troppo intenti a definire i ruoli tra di loro per preoccuparsi dei contenuti, quindi la loro comunicazione risulta inefficace.)
QUARTO ASSIOMA: โGLI ESSERI UMANI COMUNICANO SIA CON IL MODULO NUMERICO CHE CON QUELLO ANALOGICOโ
Linguaggi numerici: I linguaggi numerici si basano su una logica astratta e convenzionale, fanno uso di parole, cioรจ di termini astratti e convenzionali, che si legano assieme in base a regole ben definite e piuttosto rigide โ la sintassi, lโortografia ecc. Sono in grado di descrivere adeguatamente la realtร , per cui sono particolarmente adeguati per trasmettere conoscenze e comunicare informazioni. Perรฒ non riescono a dare adeguatamente il senso della relazione interpersonale, proprio perchรฉ sono linguaggi astratti, โfreddiโ. Sono quindi piรน legati al contenuto dei messaggi.
Es. linguaggio verbale, descrittivo
Linguaggi analogici: i linguaggi analogici non sono in grado di esprimere significati complessi, e hanno un forte grado di ambiguitร โ es. il pianto puรฒ essere di dolore, di gioia o di rabbia; si puรฒ sorridere per comunicare allegria, ma anche ironia e disprezzo. La loro importanza sta invece nel fatto che sono una diretta espressione delle nostre emozioni, per cui hanno un ruolo fondamentale nello stabilirsi della relazione stessa tra i comunicanti, oltre il contenuto vero e proprio. Perciรฒ riguardano essenzialmente la metacomunicazione.
Esempio: linguaggio non verbale /
Gli esseri umani comunicano sia con il linguaggio numerico che con quello analogico. Il linguaggio numerico serve a scambiare informazioni, quello analogico definisce la natura della relazione. La comunicazione analogica ha a che fare con le emozioni e quindi con la comunicazione non verbale. I due linguaggi coesistono e sono complementari in ogni messaggio.
Eโ una differenza che tornerร utile quando vedremo gli strumenti linguistici: voi sapere che ogni acquisto si fa prima con la pancia, con lโemotivitร , dopodichรจ la testa vi fornisce spiegazioni razionali, ma implementare le proprie vendite in parte coincide con lโimparare a parlare alla pancia.
QUINTO ASSIOMA: โTUTTI GLI SCAMBI DI COMUNICAZIONE SONO SIMMETRICI O COMPLEMENTARI, A SECONDA CHE SIANO BASATI SULLA UGUAGLIANZA O SULLA DIFFERENZAโ.
Eโ importante capire che possiamo scegliere la reazione che metteremo in atto, non siamo necessariamente costretti a subirla.
Lo scopo di questa parentesi?: io non posso entrare a gamba tesa, arrivare e dire una certa cosa e permettermi di ignorare lโinterlocutore. Sviluppare una consapevolezza di tutte le variabili che entrano a far parte รจ per noi una consapevolezza fondamentale, che deve orientare il nostro modo di entrare in contatto, prima osservando e poi formulando una risposta allineata e pertinente.
I LIVELLI DI COMUNICAZIONE:
Prima abbiamo parlato di contenuto e relazione. A sottolineare lโimportanza degli aspetti relazionali nella comunicazione vi sono alcuni dati statistici che mostrano che in una comunicazione il contenuto ha un โpesoโ soltanto del 10%, il tono della voce del 30% e la gestualitร del 60%. Tono della voce e gestualitร definiscono con il 90% la relazione!
Quando comunichiamo, trasmettiamo molto piรน di ciรฒ che vorremmo dire con le nostre parole:i gesti, la postura, lโintonazione della voce, persino il silenzio possono rivelare emozioni e pensieri, influenzando lโefficacia del nostro messaggio.
Esistono tre livelli di comunicazione:
- verbale
- paraverbale
- non verbale.
La differenza tra chi sa comunicare in modo efficace e chi, invece, non riesce a trasmettere il messaggio nel modo desiderato sta proprio nella capacitร di sintonizzare questi livelli.
I tre livelli di comunicazione
1) Comunicazione verbale
La comunicazione verbale รจ costituita dalle parole che usiamo quando parliamo o scriviamo, e normalmente รจ anche il livello di cui siamo piรน consapevoli, quello che curiamo con maggiore attenzione.
Quando dobbiamo esprimerci, infatti, cerchiamo di scegliere con cura le parole, adattando il registro al nostro interlocutore: se siamo in un contesto formale, useremo un linguaggio piรน forbito; se parliamo in un ambito informale, useremo un gergo piรน colloquiale. In generale, cerchiamo di costruire il discorso in modo che sia chiaro e comprensibile, oltre che persuasivo, e di destare interesse e curiositร nellโinterlocutore.
2) Comunicazione paraverbale
Il secondo livello di comunicazione รจ quello paraverbale, ovvero il modo in cui diciamo qualcosa.
Nella comunicazione orale, gli indicatori sono:
Tono: qualifica lโintenzione comunicativa. ร un indicatore dellโintenzione comunicativa, del senso che si vuole dare a quanto si dice: tono interrogativo, tono riflessivo, tono sfidante, ecc.
Tempo: evidenzia la velocitร assoluta o relativa, lโuso delle pause che sono un fattore che serve a sottolineare, rinforzare, accentuare il contenuto verbale
Timbro: รจ il colore del suono ovvero la percezione acustica del suono vocale e caratterizza la persona. Timbro gutturale, nasale.
Volume: indicatore di distanza o di aspetti relazionali ed emotivi.
Riguarda lโintensitร sonora, il farsi ascoltare va calibrato a seconda della vicinanza o distanza dallโinterlocutore.
Rispetto al primo livello, siamo meno consapevoli di questi aspetti. Se, infatti, รจ normale preparare un discorso o scegliere alcune parole al posto di altre, รจ meno usuale decidere il tono di voce o il timbro.
3) Comunicazione non verbale
Il terzo livello riguarda ilnon verbale, ovvero tutto quello che si trasmette attraverso la propria postura, i propri movimenti, la posizione occupata nello spazio rispetto allโinterlocutore, ma anche il proprio modo di vestire.
MIMICA FACCIALE
โขPOSTURA
โขGESTIONE DELLO SPAZIO
โขCONTATTO
โขABBIGLIAMENTO
Anche in questo caso, non sempre siamo consapevoli di quanto questi elementi rivelino qualcosa di noi e, viceversa, di quanto sia importante saperli leggere per comprendere meglio chi ci รจ di fronte.
Conoscere i tre livelli per comunicare in modo efficace
Sulla base di uno studio sullโimportanza dei diversi aspetti della comunicazione nel trasmettere oralmente un messaggio, lo psicologo e docente universitario Albert Mehrabian formulรฒ il modello del โ55, 38, 7โ.
Secondo Mehrabian:
- il 55% del messaggio comunicativo รจ dedotto dal linguaggio non verbale (gesti, mimica facciale, postura);
- il 38% dagli aspetti paraverbali (tono, ritmo, timbro della voce);
- il 7% dal contenuto verbale.
Usare un determinato tono di voce, gestire correttamente gli spazi o mettere a proprio agio lโinterlocutore sono quindi azioni che possono rafforzare il messaggio che stiamo trasmettendo con le parole.
Inoltre, se i tre livelli non sono allineati daremo allโinterlocutore lโimpressione di essere poco chiari e coerenti, e saremo poco credibili. In particolare, se i tre livelli della comunicazione non sono coerenti prevalgono i significati espressi dalla comunicazione non-verbale e para-verbale (meta-comunicazione).
Saper armonizzare i tre livelli di comunicazione รจ fondamentale per comunicare efficacemente in ogni occasione: al lavoro, in famiglia, con gli amici, davanti a una platea di persone.
VS ASSOLUTISMO DELLโINTERPRETAZIONE RIGIDA
Calibrazione: dal reagire allโosservare
Per una buona comunicazione รจ importante saper cogliere il feed-back (informazione di ritorno) che ci viene sempre veicolato dallโinterlocutore sia verbalmente che non.
Il feed-back รจ la risposta che si ottiene dopo aver inviato un messaggio e che produce, a sua volta, un altro feed-back e cosรฌ via. Il feed-back puรฒ essere considerato un fattore di controllo della comunicazione, perchรฉ consente di verificare lโeffetto che i nostri messaggi producono sullโaltro. Attraverso il feed-back esprimiamo assenso o dissenso, accettazione o rifiuto, comprensione o incomprensione, chiarezza o confusione
โla cosa piรน importante nella comunicazione รจ sentire ciรฒ che non viene dettoโ P. Drucker.
Comunicazione efficace: consci di ciรฒ che avviene intorno a noi. Molti parlano e non prestano attenzione a quanto accade in risposta.
Neccessitร di sviluppare acutezza sensoriale, la nostra esperienza del mondo piรน ricca, riceviamo piรน feedack sul raggiugimento del nostro risultato: hai presente quelle persone che se ne escono sempre con lโosservazione di un dettaglio che non avevi notato?
osservare e decodificare ciรฒ che viene comunicato inconsciamente dร vantaggio