Lavorare ininterrottamente fa male. A te e alla tua produttività. Scopri come migliorare la tua efficacia.
Ora ti dirò qualcosa che la maggior parte dei Guru della produttività e dei più stacanovisti startupper del mondo non vorrebbero mai sentir dire. E non è un trucco di Lifehack o una ricetta newage. Piuttosto, è una tecnica che, se integrata nella cultura aziendale o nella tua personale vita lavorativa, porterà a una produttività record.
È questo, una sola parola: Riposo.
Il ricercatore e consulente della Silicon Valley Alex Soojung-Kim Pang in uno dei suoi articoli accademici lo ha descritto in un modo che ritengo illuminante:
“Il riposo non è questa attività residua facoltativa: il lavoro e il riposo in realtà sono partner.
Sono come parti diverse di un’onda.
Non puoi avere il massimo senza il minimo.
Migliore è il riposo, migliore sarà il tuo lavoro.
Certo, se lavori per un periodo di tempo più lungo sei destinato a produrre più risultati. Ma “produzione” non sempre equivale a “produttività“. Soprattutto non il tipo sostenibile e ripetibile che desideri nella tua attività.
Sia le mie esperienze personali che quelle dei miei clienti mi hanno insegnato che una volta che impari a bilanciare il lavoro con il riposo riparatore, la tua produttività salirà alle stelle.
Pensala in questo modo: se guidi la tua auto per ore senza sosta, alla fine ti stancherai. Le tue palpebre si abbasseranno. Inizierai a sbandare. E addio. Sarai una minaccia per la società, oltre che per te stesso.
Ecco: sebbene nella maggior parte dei casi sia meno pericoloso per la vita, lavorare senza sosta ti farà commettere altrettanti errori inutili. Sarai una minaccia per la produttività, oltre che per te stesso.
Moltissimi scrittori, pensatori, imprenditori famosi del calibro di Maya Angelou (Daily Rituals: How Artists Work), Richard Branson (Fondatore del gruppo Virgin) ed il tanto discusso quanto ricco Bill Gates costruiscono le loro giornate in modo da ricavare alcune ore al riposo, inteso nella sua accezione più ampia: allenarsi, stare con la famiglia o leggere un buon libro.
Pensaci: dopo un intero mese, settimana o anche giorno di lavoro veramente concentrato senza alcun riposo riparatore è difficile trovare nuove idee. E se riesci a sforzarti tanto da trovare un’idea, è probabile che sia piena di errori. Errori che sei meno attrezzato per individuare o correggere con il tuo cervello stanco e oberato di lavoro.
Insomma, se hai intenzione di avvicinarti a condurre una vita felice, soddisfatta ed equilibrata, devi capire che il lavoro dovrebbe occupare solo una frazione della tua attenzione. Il prezzo che pagherai, diversamente, è semplice da calcolare: non solo produrrai meno, e peggio, ma guarderai indietro e rimpiangerai le relazioni che non hai avuto, o quelle che sono andate in pezzi mentre trascorrevi 12 ore al giorno in ufficio a fissare i pixel.
In questo breve articolo non posso trattare il tema in modo approfondito ed esaustivo, ma posso darti tre indicazioni che posso garantirti che funzionano:
- Attua un approccio ciclico per trarre vantaggio dai flussi e riflussi naturali.
- Fai dei beak strategici per non spezzarti (have a break not to get broken).
- Assicurati che il riposo abbia un tempo ben definito.
Cosa puoi portarti a casa da questi due minuti di lettura?
Questo: il modo di migliorare la tua produttività. Non è sviluppando nuove abilità. Non lavorando ancora di più. Ma lavorando di meno. Il riposo riparatore non è un’opzione, è un requisito per chiunque desideri essere più produttivo nella propria vita e nel proprio lavoro.
Written by Simone Marietta
Scopri chi sono su www.simonemarietta.it
Leggi il mio ultimo articolo: https://www.simonemarietta.it/2020/10/29/troppa-ambizione-rovina-la-carriera/